Nato a Torino il 20 dicembre del 1929. Dopo una breve parentesi parigina la sua famiglia si trasferisce a Roma dove vive dal 1935 al 1945.
Nel 1946 Licata si trasferisce con la madre a Venezia. Nel 1947, dopo aver visto alcuni suoi disegni, Giuseppe Mazzariol lo convince ad iscriversi al Liceo Artistico dove è allievo di Luciano Gasperi e Mario De Luigi.
L’architetto Antonio Salvatori lo avvicina alla cultura artistica della Bauhaus, mentre il pittore Romualdo Scarpa lo inizia all’arte del mosaico in una esperienza che si rivelerà decisiva per il suo futuro.
Nel 1948 visita ripetutamente la Biennale Internazionale di Venezia, la prima dopo la Liberazione, dove “scopre” la collezione di Peggy Guggenheim (in particolare le opere di Jackson Pollock) e conosce gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti (Santomaso, Birolli, Pizzinato, Vedova, Guttuso, Turcato, Viani ecc.), animatori del dibattito sul rinnovamento dell’arte italiana nel dopoguerra.
Frequenta assiduamente i concerti al Teatro La Fenice ed il Festival di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia. Con i pittori Ennio Finzi, Tancredi, Bruno Blenner e lo scultore Giorgio Zennaro, costituisce nel 1949 un gruppo di giovani artisti di tendenza astratta.
Inizia a delinearsi la sua “scrittura grafico – pittorica” ispirata alla musica.
Nel 1950 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove segue i corsi di pittura di Bruno Saetti e partecipa alla Mostra Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa nelle cui sale, l’anno successivo, allestisce la sua prima mostra personale.
I più importanti critici d’arte veneziani del tempo – Giuseppe Mazzariol, Giuseppe Marchiori, Umbro Apollonio, Silvio Branzi, Berto Morucchio e Toni Toniato – iniziano a interessarsi al suo lavoro.
È presente alla Biennale di Venezia del 1952 con un grande mosaico. Nel 1953 partecipa alla Triennale di Milano e vince il Primo Premio per l’incisione alla Biennale dei Giovani di Gorizia. L’anno successivo, il 1954, espone ancora alla Biennale di Venezia.
Incontra Gino Severini. Nel 1955 partecipa alla Biennale di San Paulo del Brasile e vince il Primo Premio per la pittura alla Biennale dei Giovani di Gorizia.
Nel 1956 èinvitato alla Quadriennale di Roma, espone con una mostra personale di incisioni alla Biennale di Venezia e vince il Primo Premio della Fondazione Bevilacqua La Masa.
L’anno successivo ottiene una borsa di studio e si trasferisce a Parigi come assistente di Gino Severini alla cattedra di mosaico.
Dal 1957 vive a Parigi (con frequenti e regolari soggiorni di lavoro anche a Venezia dove ha sempre conservato una casa studio) ed inizia a frequentare con assiduità gli ateliers di Stanley Hayter, Johnny Friedlaender ed Henri Goetz, oltre ad artisti e critici quali Matta, Brauner, Huntertwasser, Lebel, Jouffroy e gli italiani Tancredi e Mondino.
Nel 1961 sposa Maria Battistella, una cantante ricercatrice di antiche ballate folk e rinascimentali, dalla quale avrà, nel 1962, il figlio Giovanni.
Nel 1962 la Scuola di Mosaico viene integrata all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Parigi dove Licata è tuttora docente, mentre dal 1970 insegna tecniche incisorie sperimentali alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia.
Nel 1963 ottiene il Premio Michetti e nel 1975 il Primo Premio alla Rassegna della grafica di Forlì. Licata ha partecipato successivamente alle edizioni della Biennale di Venezia del 1964, 1970 e 1972, alla Quadriennale di Roma, alle Biennali di Parigi, Alessandria d’Egitto, San Paulo del Brasile, ed alle più importanti Biennali internazionali di grafica (Lubiana, Tokio, Mulhouse, Cracovia, Reikiavik, Berlino ecc.). Sue mostre personali sono state allestite nelle maggiori città italiane ed a Parigi, Helsinki, San Paulo del Brasile, Londra, Dublino, Malmoe, Mulhouse, Lilla, Poitiers, Auxerre, Rouen, Barcellona, Bruxelles, Nizza, Amterdam, Grenoble, Taipei, Gand, Stoccolma, Monaco ecc.
Particolarmente significativa la grande mostra itinerante in Spagna del 1990, a cura di Enzo Di Martino, sponsorizzata dalla Caja de Ahorros de Asturias, ed esposta in una decina di città quali Oviedo, Gijon, Leon, Valencia, Valladolid, Malaga, Granada ecc.
Ha realizzato grandi mosaici in spazi pubblici in città italiane e francesi quali Genova (Palazzo dei Lavori Pubblici), Bourgoin Jailleu, Sault les Rethel, Lille (Università), Perpignan, Monza, Dozza (affresco), Reggio Emilia (Camera del Lavoro), ecc.
In campo teatrale ha ideato le scene ed i costumi della “Medea” di Euripide (1978 – Treviso, Teatro Comunale) e del balletto “Ichspaltung” di Giuseppe Marotta (1980 – Venezia, Teatro Goldoni).
Sue opere si trovano presso Musei d’Arte Moderna di Venezia, Milano, Mulhouse, Alessandria, Roma, Torino, Varsavia, San Paulo del Brasile, Vienna, New York, Stoccolma, Firenze, Stoccarda, ecc.
Opere monografiche sul suo lavoro sono state pubblicate:
1982 – Edizioni Galleria Il Traghetto Venezia a cura di Enzo Di Martino e Toni Toniato
1985 – Fabbri Editori Milano a cura di Enzo Di Martino e Aldo Spinardi
Una documentazione esauriente dell’attività di Riccardo Licata è conservata presso l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Muore a Venezia il 19 febbraio 2014